TestimonianzaViaggi

La mia Africa

Diario di viaggio:

Ad Aprile una serie di circostanze di lavoro, non volute, ma accettate con profonda gratitudine, mi avevano portato a Malindi, cittadina della costa keniana piena di vita, con spiagge da sogno. Qui avevo conosciuto una realtà locale ben lontana dai nostri canoni di vita e lontana dalla nostra immaginazione, dall’idea che abbiamo del meraviglioso continente nero. Opero da anni nel sociale diffondendo materie di studio e confronto per una crescita personale e un risveglio di coscienza collettivo, che portano spesso a muovere il primo passo sulla via del cambiamento reale che ognuno di noi può veramente operare, se ne prende coscienza e se conosce se stesso. Come potevo rimanere insensibile ai bisogni concreti di una comunità meravigliosa: accogliente, sensibile, gioiosa, che soffre la fame?

Quindi ecco nascere velocemente il progetto: un nuovo viaggio, programmato per il mese di luglio, per loro il mese più difficile, perché è l’ultimo della stagione delle piogge, quando non c’è lavoro e ormai le risorse accantonate sono finite da molti giorni, portando un po’ di conforto con viveri e generi di prima necessità.
Ho comprato dai locali portando il doppio beneficio di dare una piccola nuova linfa all’economia del posto e di distribuire risorse, soprattutto ai bambini, negli orfanotrofi e nei villaggi più poveri. E’ stato emozionante, faticoso, alcune volte angosciante, ma mi ha cambiato profondamente la vita.
Ecco perché e in che maniera.

29/06: sveglia all’alba, in aeroporto di Fiumicino alle 8, partenza per Mombasa alle 10,30, con sosta a Istanbul e sul Kilimangiaro: arriverò domani in piena notte, prima dell’alba.

30/06: arrivo a Mombasa, città sulla costa keniana in via di sviluppo, con decine e decine di cantieri aperti, alle 3,30 della notte, prima, molto prima dell’alba. I ragazzi, conosciuti ad Aprile, sono impazienti, mi sono venuti a prendere in aeroporto e stanno aspettando che faccio il visto e passo i dovuti controlli, l’abbraccio è emozionante arriviamo a Watamu, il paradiso con le sue bellissime e bianchissime spiagge, alle 6 del mattino e facciamo in tempo a godere del meraviglioso spettacolo dell’alba sul mare.

1/07: la giornata inizia freneticamente, progetti, accordi, racconti: tutto bellissimo, ma … c’è qualcuno che non gradisce la mia presenza lì: invidia? Gelosia? Incomprensione? Cmq ostilità! I ragazzi mi raccontano che una signora li ha contattati e ha detto loro che non devono interagire con una donna bianca!

02/07: i ragazzi devono cercare di lavorare, non hanno assolutamente nulla, ma questo ancora non me l’hanno confessato, e la signora ricordava loro che una donna bianca o porta soldi o deve essere allontanata. Sarò costretta a cercarmi, così, una nuova sistemazione…

03/07: poi mi parlano: “non vogliamo che tu vada via, anche se potremo vederci pochissimo, faremo del tutto per aiutarti lo stesso. Rimani nella nostra casa e considerala anche casa tua …”

04/07: “oggi cucineremo per te”, faccio la spesa, i ragazzi mi aiutano a portare le buste e mi fanno assaggiare le specialità locali fatte da loro: cucinate da dio…

05/07: mi chiedono un piccolo aiutino economico, mi sembra strano, non mi hanno mai chiesto soldi e raccontandomi della signora avevano aggiunto che non volevano soldi da me, quindi sono certa che non lo farebbero mai se non fossero totalmente “al verde” , comincio a preoccuparmi, ma loro mi direbbero “hakuna matata”…

06/07: Oggi ho iniziato a comprare farina di mais, biscotti, fagioli secchi, caramelle, matite e quaderni per i bambini, i miei amici mi hanno aiutato a portare in casa pacchi e pacchi di roba …

07/07: continua la mia corsa frenetica per comprare tanti generi di prima necessità da portare nei villaggi più poveri e negli orfanotrofi. I ragazzi mi aiutano in tutte le maniere possibili, sempre continuando a fare del tutto per cercare di trovare ogni giorno un lavoro soddisfacente …

08/07: ho sempre paura di creare ai miei amici un disagio per il fatto che mi ospitano in casa loro, ma per la modalità di ragionamento semplice e lineare che li contraddistingue, non capiscono le mie paure, i miei disagi e si offrono di essere loro ad andare via, lasciandomi la casa a mia completa disposizione …

09/07: io non posso accettare, resisto fino alle 2 di questa notte, poi decido di fare le valigie e allontanarmi da lì, la casa è loro e loro debbono poterci stare, io troverò, forse, un’altra soluzione … mentre cammino senza meta con tutti i bagagli, ho lasciato loro le chiavi della casa sulla loro moto parcheggiata proprio di fronte, mi sento chiamare e rincorrere da due di loro, che per caso mi hanno visto uscire, mi prendono i bagagli e mi convincono a tornare: è ormai l’alba quando riusciamo a prendere sonno chi sul divano, chi in terra su dei cuscini, chi seduto sulla sedia, dopo aver a lungo analizzato la situazione.

10/07: uno di loro è molto arrabbiato con me per il mio gesto irresponsabile di uscire da sola in piena notte, decide di allontanarsi e dormire a Malindi dalla famiglia, accompagnato da un altro dei miei amici. Rimango sola e triste, il terzo di loro infatti si limita a passare ogni tanto per accertarsi che non ho bisogno di nulla …

11/07: alle 2 di notte sento qualcuno che tenta di intromettersi in casa…faccio appena in tempo a togliere la chiave dalla serratura per evitare che da fuori possa farla girare, mi affaccio dalla tenda e vedo un uomo che sta valutando il da farsi per entrare, ma mi vede e scappa. Al mattino lo racconto a uno dei miei amici e dopo un’ora sono di nuovo tutti presenti, premurosi come sempre e vogliosi di non lasciarmi più sola …

12/07: questa mattina abbiamo cominciato la distribuzione alcuni generi di prima necessità negli orfanotrofi, i ragazzi hanno faticato tantissimo. Propongo loro di andare a mangiare qualcosa alle 15, li vedo titubanti, ma con il desiderio di cibo negli occhi, poi accettano e divorano voracemente ogni portata ordinata! “Ma non avete fatto colazione?” chiedo …

13/07: oggi è arrivata la loro risposta: erano quattro giorni che non mangiavamo! Coooosa? Vogliono continuare con me a distribuire viveri nei villaggi più poveri e a badare alla mia sicurezza, ma come posso accettare che anche loro hanno veramente fame? Rifiutano il mio aiuto economico, tranne il pranzo del giorno, mi dicono che ce la faranno sicuramente da soli … hakuna matata …

14/07: sono un po’ triste, abbiamo finito la distribuzione di tutti i beni comprati pei i bambini, abbiamo ordinato alcuni banchi per una scuola, ma ce li consegneranno fra una settimana, e mi sono resa conto che già metà del mio soggiorno qui è andato, sono ora spesso sola perché i ragazzi sono impegnati con la moto a fare una specie di servizio taxi, ma non riescono a mangiare quasi mai tanto i loro guadagni sono miserevoli…

15/07: oggi ho camminato a lungo, lo faccio spesso, ma oggi è stato più intenso. E mentre camminavo in senso opposto alle macchine in maniera tale che potessi vederle e sul tratto sterrato al lato della strada asfaltata, mi sono sentita travolgere da una moto, alzare in aria e ripiombare giù …

16/07: ieri sera i ragazzi sono arrivati correndo, dopo che ero riuscita a parlare con uno di loro al telefono, attoniti, dispiaciuti, quasi disperati. Mi hanno portato in ospedale, dove abbiamo fatto molto tardi, abbiamo superato la mezzanotte, poi mi hanno portato a casa quasi in braccio. Ho una costola fratturata, molti lividi ed escoriazioni, dovrò stare a riposo totale per diversi giorni. Si stanno alternando per prendersi cura di me: sono meravigliosi!

17/07: la gente di Watamu è molto solidale, tutti sanno e tanti mi hanno soccorso dopo l’incidente. L’investitore è scappato, sicuramente era senza assicurazione, ma in molti lo hanno inseguito, ho sperato che non lo raggiungessero: sono qui per portare amore e solidarietà, non posso nemmeno immaginare di essere motivo di litigi. Cmq dopo le prime 24 ore in cui ho principalmente dormito, oggi mi sembra di stare già meglio, sarei tentata già di alzarmi, ma i ragazzi mi tengono d’occhio …

18/07: sono passate 48 ore dall’incidente e comincio a muovermi un po’ seppur con grande dolore, sono andata in bagno a farmi una doccia e ho preparato qualcosa da mangiare per me, loro si ostinano a mangiare quello che trovano per strada, tipo le pannocchie abbrustolite a 10 scellini, equivalente di 1 centesimo… per due giorni mi avevano cucinato loro, ma oggi proprio nn ce l’hanno fatta …

19/07: continuo a pensare che mi sto giocando a letto tutto il tempo rimastomi per godere di un po’ di questo splendido mare di Watamu, sono molto dispiaciuta, ma sento che è come se questo incidente mi avesse riconciliato con la comunità locale che, forse, mi stava vivendo da una parte come un’intrusa, dall’altra come una benefattrice, ma mai come una di loro!

20/07: oggi sono anche uscita a fare una piccola passeggiata, i ragazzi mi hanno sgridata come una bimba, li adoro! Il dolore al fianco si sta attenuando sono un naturopata e sto usando tutti i miei rimedi naturali per accelerare la guarigione.

21/07: fra pochi giorni dovrò ripartire e non posso più attendere: vado al mare, pole pole, e per poche ore soltanto… e vai ce l’ho fattaaaaaaaaaaa!!!!!! A loro non l’ho detto, altrimenti chi li sente? Stasera uno di loro parte per Nairobi, l’altro l’accompagna, il terzo è impegnato a fare la spola fino a tardi, quindi sono sola, ma ho ricevuto l’ordine tassativo di chiudermi dentro con la porta di ferro …

22/07: i due ragazzi partiti ieri sera per Nairobi sarebbero dovuti rimanere fuori per tre notti, ma per non lasciarmi sola a lungo, ritornano domani mattina facendosi un tour de force: sono uno spettacolo! Oggi sono uscita di nuovo per il mare l’unico che è rimasto non riesce a tenermi d’occhio per tutto il giorno da solo, quindi sono andata a cambiare anche i pochi soldi rimastimi, ma all’uscita mi succede una cosa incresciosa: ho il cuore tenero e dei ragazzi mi affiancano per chiedermi qualcosa. Sono incauta e tiro fuori duecento scellini, ma loro mi arraffano 2.400 scellini e scappano … ma come faccio ad avercela con loro se in questo periodo non riescono neanche a fare un pasto al giorno?

23/07: ieri sera, dopo essere stata ancora circondata da altri ragazzi di strada, sono stata costretta a telefonare ai miei, l’unico rimasto a Watamu era lì dopo pochi minuti: è sfrecciato con la moto a non so a quanti km/orari e mi ha sottratto con tempestività ad altri fastidi … gli altri mi hanno telefonato da Nairobi preoccupatissimi e giù una paternale terribile perché sono andata da sola al cambio: da quando sono in Kenya ho recuperato non solo un padre, ma addirittura tre!!! Comunque stamattina sono tornati tutti, se ne è aggiunto un altro, fratello di due di loro, così ora sono in quattro a vegliare su di me!!!

24/07: sono tornata a camminare un po’, sono andata in spiaggia rigorosamente accompagnata, in quattro mi gestiscono meglio, e quando potrò ancora sottrarmi alle loro amorevoli attenzioni??? Al ritorno ero un po’ stanca quindi qualche ora di riposo assoluto mi sta facendo molto bene …

25/07: mi sto godendo questi ultimi giorni di mare, a 10 giorni dall’incidente sto molto meglio: il dolore al fianco persiste molto attenuato, i lividi e le escoriazioni stanno andando via. Oggi sono venuta da sola sulla spiaggia di Garoda, la mia preferita già da Aprile, perché legata a un dolcissimo ricordo di un piccolo gesto affettuoso ricevuto. Comunque la sabbia è bianchissima, l’acqua trasparente, non ci sono alghe, con la bassa marea posso camminare in acqua per kilometri e questo mi fa benissimo…

26/07 – 27/07 – 28/07: stanno continuando a raccomandarsi di non stancarmi troppo, ma loro sono spesso via e non possono impedirmi di tornare a godere di questo splendido mare, anche se solo per poche ore al giorno … per il resto mi riposo

29/07: Avrei anche potuto lavorare di più e meglio se non avessi avuto l’incidente, ma mi è servito molto. Cominciano a venirmi a salutare tutti coloro che debbono allontanarsi, gli amici acquisiti in città, persone che io non ricordo di aver conosciuto mi stringono la mano e mi fanno promettere che tornerò presto, mi sento molto coccolata … Continuo ad andare qualche ora al mare e poi riposo riposo riposo…

30/07: oggi faccio un’ultima escursione sempre con quello di loro che fa la guida turistica: safari blu e isola Sardegna 2, meravigliosi ed emozionanti. Anche oggi piove, ma il mare è bellissimo lo stesso… il mio amico è triste e mi dedica una canzoncina che canticchia guardandomi, che recita il dispiacere della perdita di un amico. Mi mancheranno veramente molto!!!!

31/07: eccomi arrivata, preparo tutti i bagagli, saluto la casa che con tanto amore mi ha ospitato, sono tutti premurosi, mi abbracciano, mi dicono parole amorevoli, uno di loro sale in macchina con me, verrà in aeroporto e aspetterà che parto, alle 3 di notte e alle 6 di mattina lui dovrà partire per un nuovo safari: mi mancheranno molto!!! Ma ho già chiaro il mio ritorno …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito fa uso di cookie propri e di terzi. Clicca su accetto per continuare la navigazione. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi